
L’Obelisco di Lecce: origini e curiosità
Aprile 18th, 2025 Posted by Redazione Curiosità, Turismo 0 thoughts on “L’Obelisco di Lecce: origini e curiosità”Chiunque arrivi a Lecce passando da Porta Napoli si imbatte in una presenza imponente, silenziosa ma ricca di significato: l’Obelisco, un monumento che sembra guardare il cielo con la stessa fierezza con cui racconta una parte di storia. Ma qual è la sua origine? E quali curiosità si nascondono tra i suoi dettagli?
Un omaggio al Re e una strada verso il futuro
L’Obelisco fu eretto tra il 1822 e il 1826 per volontà della città, in onore di Ferdinando I di Borbone, re delle Due Sicilie. A lui si deve la costruzione della strada Lecce-Taranto, un’infrastruttura strategica che per la prima volta proiettava Lecce oltre le sue mura, verso nuovi orizzonti economici e culturali.
A realizzarlo fu Vito Carluccio, scultore salentino, con l’aiuto dei suoi due figli. Alto circa 20 metri e a pianta quadrata, l’Obelisco si compone di 14 rocchi che formano un fusto tronco-piramidale, rivestito in pietra leccese, la cuspide e l’ultimo blocco invece sono monolitici.
Lo stile è un interessante equilibrio tra la sobrietà neoclassica e i decori ancora influenzati dal barocco, ormai al tramonto nella Lecce ottocentesca.
La sua posizione non è casuale: si trova davanti a Porta Napoli, la più maestosa tra le antiche porte urbiche, simbolo di apertura verso il mondo, ma anche perché l’Obelisco rappresenta una “bussola”.
Una “bussola” scolpita nella pietra
Oltre alla bellezza architettonica, l’Obelisco è carico di significati simbolici. Le sue quattro facce sono orientate secondo i distretti della storica Provincia di Terra d’Otranto: Brindisi a nord, Taranto a ovest, Gallipoli a sud e Lecce a est.
Su ogni lato, spiccano bassorilievi mitologici accompagnati da stemmi ed epigrafi in latino, secondo il progetto di Luigi Cepolla:
- Nord: Taras sul delfino, l’Amore alato con cetra, Bacco con corona.
- Ovest: Falanto a cavallo, un’aquila con fulmini tra gli artigli, Taras col tridente.
- Sud: Ercole con cornucopia e clava, sempre Ercole arco e faretra, la Serpe con sole.
- Est: Aquila tra le nuvole, il Dio Pan, Minerva.
Alla base, un delfino che ha in bocca una mezzaluna simboleggia la resistenza contro le incursioni turche, emblema che sopravvive nello stemma attuale della Provincia di Lecce.
Curiosità: tra inganni e carbonari
Non mancano gli aneddoti legati all’Obelisco. Si racconta che, per impressionare Ferdinando I, si pensò di tingere la pietra leccese di nero per farla sembrare pregiato basalto. Ma la verità venne a galla alla prima pioggia, che lavò via la vernice.
Durante la sua costruzione, il monumento fu ostacolato dai carbonari, attivi a Lecce durante il periodo della Restaurazione, che di notte rubavano le pietre per rallentarne l’edificazione.
Un tempo, l’Obelisco era al centro di una piazza circolare elegante, con alberi, panchine e vasi etruschi, dove i viali d’Italia si incontravano. Oggi si trova in una trafficata rotatoria urbana, ma il suo fascino è rimasto intatto.
Continua a essere un simbolo identitario, un punto fermo che racconta la storia di una città in equilibrio tra antichità e modernità, arte e ingegno, terra e cielo.
Ti aspettiamo nella bellissima Lecce, dove le bellezze da scoprire non finiscono mai. Tra queste La Vecchia Osteria.