Posts in Cucina Tipica Salentina

cicorie salentine storia e ricette

Le cicorie: una verdura simbolo del Salento

Novembre 23rd, 2023 Posted by Cucina Tipica Salentina 0 thoughts on “Le cicorie: una verdura simbolo del Salento”

Amate da Chef Totu, le cicorie sono una verdura della stagione autunnale, nonché gemma culinaria del Salento. Questa verdura a foglia verde, ampiamente apprezzata nelle cucine di tutta Italia, offre pietanze squisite, risultato della creatività applicata alla tradizione del passato.  Alcune di queste potrai trovarle in seguito.

Caratteristiche delle cicorie salentine

Le cicorie salentine, appartenenti alla famiglia delle Composite, sono notevoli per la loro varietà e versatilità. Le più comuni sono: la cicoria catalogna, la cicoria selvatica e la cicoria asparago. La loro coltivazione avviene principalmente in autunno, quando il clima fresco contribuisce a conferire alle foglie un gusto più intenso e ricco.

A conferirgli un posto nel cuore dello chef infatti è il loro sapore amaro, che si sposa perfettamente con molti ingredienti tipici del Salento. Le cicorie non aggiungono solo sapore, ma anche numerose proprietà benefiche: sono una fonte eccellente di vitamine e minerali, importanti per la digestione e la riduzione dell’infiammazione.

La storia delle cicorie: le ricette della tradizione

Le cicorie hanno radici profonde nella tradizione culinaria, e loro presenza nelle ricette del passato ne è la testimonianza.

Un’altra particolarità riguarda il modo in cui dalla natura finiscono nei piatti. Crescendo in modo selvatico, le piante di cicorie spingono i salentini più avventurieri ad organizzare delle vere passeggiate nei campi in cui cresce rigogliosa. Spesso è un’attività che riunisce amici e parenti.

Una volta raccolte è giunto il momento di dar vita ai piatti creativi della tradizione contadina. Eccone quattro:

Cicorie saltate

Il modo più semplice per gustare questa prelibatezza è saltato in padella. Una volta pulite le cicorie, eliminate le foglie danneggiate e sciacquate sotto acqua corrente, è giunto il momento di saltarle in una padella con olio e aglio rosolato. Senza coprile, falle cuocere a fuoco basso e mescola di tanto in tanto.

Quanto saranno quasi completamente cotte aggiungi a piacimento: peperoncino e olive in salamoia. Aggiusta di sale e lascia proseguire la cottura per alcuni minuti.

Chef Totu ama questo contorno perché si può gustare come piatto unico, accompagnandolo con dell’ottimo pane abbrustolito.

 

Cicorie e carne

Questa ricetta richiede tempi di preparazione piuttosto lunghi, ma il risultato è un piatto straordinario. Una volta aver lavato e pulito accuratamente le cicorie, è il momento di sbollentarle per circa cinque minuti in acqua bollente e salata.

In una pentola prepara il brodo con sedano, cipolla, carote e prezzemolo, per poi cuocere al suo interno carne di maiale a pezzi. Una volta completata la cottura, circa due ore, metti in una padella le cicorie, un filo di olio, peperoncino e la carne. Lascia cuocere per circa un’ora e quando sarà tutto ben cotto servi con una fetta di pane. Se preferisci, questo secondo piatto può diventare il ripieno squisito per una  focaccia.

 

Fave e cicorie

Fave e cicorie è probabilmente il piatto più famoso che ha come protagonista questa verdura. Per la ricetta metti a bagno le fave secche in acqua per otto ore. Dopo averle sciacquate sotto acqua corrente e lessate per circa un’ora, scolale e frullale insieme al sale, olio e un po’ di acqua di cottura.

Pulisci e sciacqua la cicoria, prima di scolarla e strizzarla. È giunto il momento di mettere tutto in un piatto: versa precedentemente la purea di fave e adagia sopra una porzione di cicorie. Non dimenticare di fare un giro di olio extravergine di oliva per dare un tocco di sapore in più.

 

Scurdijata

Per preparare la Scurdijata, inizia riscaldando abbondante olio EVO in una pentola insieme all‘aglio. Aggiungi la verdura già lessata e lasciala insaporire per circa dieci minuti. Trascorso questo tempo, unisci i legumi precedentemente cotti e lascia cuocere il tutto per altri dieci minuti. Assicurati di insaporire con la giusta dose di sale e aggiungi sapore con pepe e peperoncino. Chef Totu consiglia di affiancarlo a del pane raffermo fritto.

 

Presi singolarmente gli ingredienti della tradizione salentina sono una bontà, ma combinati in un’unica ricetta diventano un’esplosione di sapore. Chef Totu ti aspetta per farti assaggiare le vere cicorie salentine.

i-primi-piatti-a-base-di-pesce

I primi piatti a base di pesce: un viaggio nella cucina di Chef Totu

Settembre 12th, 2023 Posted by Cucina Tipica Salentina 0 thoughts on “I primi piatti a base di pesce: un viaggio nella cucina di Chef Totu”

I primi piatti a base di pesce sono uno dei pilastri della ricca cucina salentina. Nei primi piatti, il pesce diventa l’ingrediente principale dal gusto unico e genuino. Chef Totu ha a cuore la freschezza dei propri ingredienti, che prepara e unisce con passione e creatività. Oggi farai un viaggio nella sua cucina alla scoperta dei primi a base di pesce.

 

Linguine alle Vongole

Questo piatto semplice ma incredibilmente saporito si basa su ingredienti di alta qualità: linguine, vongole fresche, aglio, olio, prezzemolo, pomodori e come ingrediente segreto, per chi lo apprezza, il peperoncino. Le vongole vengono aperte in una padella con olio d’oliva, aglio e peperoncino, creando una salsa saporita. Una volta cotte, le linguine vengono mescolate nella padella con le vongole e il prezzemolo, creando una sinfonia di sapori del mare.

Linguine alle Cozze

Le linguine alle cozze sono un’altra delizia per il palato e Chef Totu ama stupire i propri commensali con questo piatto squisito. Le cozze fresche vengono preparate in una base di pomodoro, aglio, prezzemolo. Questo sugo aromatico viene poi versato sulle linguine cotte al dente. È poi il momento di unire le linguine e amalgamare per creare un piatto saporito.

Linguine ai Frutti di Mare

Le linguine ai frutti di mare sono una festa per gli amanti del pesce. Questo piatto abbonda di varietà di frutti di mare, come gamberi, calamari, cozze e vongole. Gli ingredienti vengono preparati in una salsa di pomodoro, aglio, olio d’oliva e vino bianco, che si sposa perfettamente con le linguine al dente. Questo piatto è un vero tripudio di sapori del mare.

I-primi-piatti-a-base-di-pesce-linguine

Risotto alla Pescatora

Tra i primi piatti a base di pesce non può mancare il risotto alla pescatora: un piatto cremoso e ricco, perfetto per i palati più sofisticati. In questa preparazione, il pesce diventa il protagonista del risotto, che viene preparato con gamberi, calamari, cozze e altri frutti di mare. Il risotto viene cotto lentamente in un brodo di pesce, fino a diventare cremoso e irresistibile.

Penne Gamberi e Rucola

Le penne gamberi e rucola sono un primo piatto che unisce la freschezza della rucola con la dolcezza dei gamberi. In questa ricetta, i gamberi vengono saltati in padella con aglio e prezzemolo, creando una base gustosa per le penne. La rucola viene poi aggiunta alla fine per un tocco di freschezza e colore. A contribuire a dare un tocco di sapore è l’aggiunta dei pomodori durante la preparazione.

i-primi-piatti-a-base-di-pesce-gamberetti

Paccheri agli Scampi

I paccheri agli scampi sono un altro piatto straordinario di Chef Totu. Gli scampi vengono preparati in una salsa cremosa a base di aglio, prezzemolo e sfumati con dell’ottimo vino bianco. Questa salsa avvolge delicatamente i paccheri al dente, creando un piatto che esplode di sapore.

Linguine ai Ricci

Infine, le linguine ai ricci sono un vero e proprio tesoro. In questa ricetta, i ricci di mare freschi vengono uniti alle linguine per creare una salsa ricca e cremosa. Il sapore distintivo dei ricci rende questo piatto una prelibatezza che non si può perdere.

Se dopo aver letto queste prelibatezze hai l’acquolina, ti basterà raggiungerci in Via Lo Re. Chef Totu ti aspetta nella sua cucina con le ricette dal sapore autentico della tradizione salentina.

peperoncino del Salento

Il peperoncino del Salento: la tradizione in tavola

Agosto 1st, 2023 Posted by Cucina Tipica Salentina 0 thoughts on “Il peperoncino del Salento: la tradizione in tavola”

Nella splendida terra del Salento si nasconde un segreto culinario che ha affascinato le papille gustative di molti: il peperoncino del Salento. Questi piccanti e succulenti frutti sono una parte essenziale della cucina locale e rappresentano una delle ricchezze gastronomiche della regione, in tutte le loro forme.

 

Origine e Tradizione

L’origine dei peperoncini nel Salento risale a secoli fa, quando furono introdotti nell’area dalle Americhe durante lo scambio colombiano. Grazie alle favorevoli condizioni climatiche della zona, hanno prosperato e si sono adattati perfettamente a questa terra, diventando una coltura essenziale per gli agricoltori locali.

La tradizione della coltivazione e della lavorazione dei peperoncini attraversa numerose generazioni.  Oggi, è possibile trovare molti produttori locali che dedicano le loro terre alla crescita di varietà particolari di peperoncini, utilizzando metodi di coltivazione tradizionali e sostenibili. La passione e l’amore per questo prodotto si riflettono nel gusto e nella qualità dei peperoncini del Salento.

 

Peperoncino Piccante Salentino e l’importanza culturale

I peperoncini piccanti del Salento sono di colore rosso intenso e hanno una piccantezza che varia da moderata a intensa. Vengono spesso utilizzati freschi, essiccati o sott’olio per insaporire diversi piatti tradizionali.

Il peperoncino del Salento non è solo un ingrediente, ma una parte fondamentale dell’identità culturale e culinaria della regione. La presenza dei peperoncini si ritrova in molti piatti tradizionali salentini, dando un tocco di sapore piccante e distintivo. Essi vengono utilizzati in sughi, stufati, conserve, e in alcune ricette tipiche come le orecchiette alle cime di rapa, i pezzetti di cavallo e il polpo alla pignata.

I molteplici tipi di peperoncino del Salento

Sono molteplici i modi in cui poter impiegarlo, tutti conferiscono carattere alla pietanza. Può essere conservato sott’olio o essiccato.

Sott’olio

Possono essere sott’olio per preservare il loro sapore e piccantezza. Se serviti come antipasto o accompagnamento a piatti di carne o formaggi ne risaltano il sapore.

peperoncino del salento sotto'olio

Essiccato e polvere

Una volta essiccati, possono essere trasformati in polvere e utilizzati come condimento su pizza, pasta, o insalate.

 

peperoncino sotto'olio

I peperoncini del Salento rappresentano un vero e proprio tesoro culinario radicato nella storia e nella tradizione della regione. La loro piccantezza vibrante, combinata con il calore del sole e il terreno salentino, rende questi frutti unici e indimenticabili. Un viaggio nel Salento significa anche assaporarne la tradizione. Se passi da Lecce, non perdere quest’occasione, ti aspettiamo in Viale F. Lo Re, 9.

 

I5-atticini-e-formaggi-tipici-del-Salento-da-non-perdersi

I 5 latticini e formaggi tipici del Salento da non perdersi

Luglio 5th, 2023 Posted by Cucina Tipica Salentina 0 thoughts on “I 5 latticini e formaggi tipici del Salento da non perdersi”

I latticini e i formaggi tipici del Salento costituiscono un vero patrimonio gastronomico, configurandosi come un tratto distintivo della cucina locale.  Si tratta di una e propria cultura casearia, con specialità che occupano un posto rilevante nella gastronomia. Scopriamo i prodotti caseari tipici del Salento.

Ricotta forte

La ricotta forte è tipicamente pugliese. È nota per il suo gusto pungente e leggermente piccante. Il nome dialettale è “ricotta ‘scante” e deriva proprio dal suo sapore distintivo, “uscare” significa infatti bruciare poiché il sapore di questo formaggio crea una sensazione di piccantezza. Nella cucina salentina si abbina perfettamente a piatti come orecchiette al sugo, i fagioli o sul pane con le acciughe. Durante la sua maturazione il formaggio assume il suo sapore caratteristico, dopo questo viene salata e fatta stagionare per altri mesi.

Ricotta marzotica

La ricotta marzotica è un formaggio delizioso e simile al cacio ricotta, originario del Salento, preparata con latte di mucca, pecora o capra, e offre una valida alternativa alla ricotta fresca tradizionale.  Si abbina perfettamente al pane caldo ed è un’ottima aggiunta alla pasta. È particolarmente deliziosa con le fave, tipico nel periodo pasquale, e si presta bene per la preparazione di primi piatti come le orecchiette. Inoltre, la ricotta marzotica può essere utilizzata per creare antipasti o dolci, apportando un tocco unico e saporito ai ripieni.

Il pecorino salentino

Il pecorino salentino è un formaggio tipico di questa terra, caratterizzato da diverse stagionature. La sua produzione è relativamente semplice e storicamente veniva realizzato in casa dai pastori, che erano anche allevatori e casari.  A seconda della durata della stagionatura, il pecorino può avere una crosta sottile e morbida o dura e di colore marrone chiaro, con una pasta di colore paglierino scuro e occhiatura irregolare. Durante la stagionatura, il formaggio può essere salato con salamoia o a secco. Il modo ideale per gustare il pecorino salentino è su una fetta di pane condita con olio d’oliva o come condimento per focacce e piatti vari. È un formaggio dal sapore unico e rappresenta un simbolo della tradizione culinaria del Salento.

Cacio ricotta

Un altro formaggio tipico della tradizione casearia salentina è il cacio ricotta, la cui lavorazione combina le tecniche di produzione del cacio e della ricotta. Di solito viene preparato con latte di pecora, ma può essere realizzato anche con latte di capra, mucca o bufala, o anche una combinazione di diversi tipi di latte. Se stagionato, assume una consistenza a pasta semidura, e di colore giallo paglierino. Il cacio ricotta fresco è ottimo come formaggio da tavola, da utilizzare nelle insalate o da abbinare a verdure come carote, patate, cavolfiori o spinaci. Quello stagionato, invece, è perfetto come formaggio da grattugia, da utilizzare nei sughi o con verdure fresche nei primi piatti. In entrambe le versioni, il cacio ricotta offre un sapore unico e caratteristico che arricchisce i piatti tradizionali della cucina italiana.

I 5 latticini e formaggi salentini_giuncata

La giuncata

La giuncata è uno dei formaggi più antichi del Salento e della Puglia, ottenuto attraverso un particolare metodo di lavorazione che coinvolge le fasce di giunco. Ha una forma cilindrica o parallelepipedica, con una pasta bianca morbida ed umida e delle striature longitudinali causate dalle fasce di giunco. Il suo odore ricorda lo yogurt e il latte fresco, mentre il gusto è delicato e equilibrato. La giuncata è stata tradizionalmente consumata dai pastori e contadini salentini a colazione, spalmata su una fetta di pane, grazie alla sua leggerezza e digeribilità. Oggi viene utilizzata come antipasto o secondo piatto, sia da sola che spalmata su crostini, ed è anche un ottimo dessert al cucchiaio, spesso accompagnato da miele. È un formaggio versatile e apprezzato nella cucina salentina, con un gusto unico che si presta a diverse preparazioni culinarie.

Si tratta solo di alcuni dei latticini e formaggi tipici della splendida terra del Salento. Ciascun tipo di formaggio ha un sapore unico, in grado di dare una nuova nota ai piatti in cui viene utilizzato. Giunto a questo punto è normale sentire un certo languorino, nulla che La Vecchia Osteria non possa risolvere. Vieni a scoprire con quale fantasia e maestria Chef Totu elabora i suoi piatti.

 

puddhica salentina-pasqua

Puddhica: il dolce pasquale da condividere nel Salento

Aprile 6th, 2023 Posted by Cucina Tipica Salentina, Tradizioni salentine 0 thoughts on “Puddhica: il dolce pasquale da condividere nel Salento”

Parlare della Puddhica o Cuddhura come dolce tipico pasquale nel Salento è sempre un’emozione per chi, come chef Totu, vive intensamente le tradizioni della nostra splendida terra. Questo dolce infatti ha una storia antica e radici profonde che si perdono nel tempo. Essa rappresentava il dolce simbolo di rinascita: dopo il lungo digiuno dettato dalla Quaresima, questo speciale pane era il primo dolce che veniva assaporato al suono delle campane a festa per celebrare la resurrezione di Gesù Cristo. Per molti salentini rappresenta la colazione tipica del giorno di Pasquetta, o il dolce da portare durante la classica scampagnata de Lu Riu.

La Puddhica è un dolce realizzato in diverse forme ma sempre composto con gli ingredienti semplici della tradizione contadina: uova, farina, sale, zucchero.

In tutto il Salento, la puddhica è diffusa con diverse denominazioni da paese a paese. Troviamo, infatti, “palomba”, “palummeddra”, “panareddha”, “cuddhura cu l’oe”, “scarcella” e tanto altro. Secondo tradizione venivano preparate in diverse forme: colomba (palummeddra), panierino (panareddha  o panarieddhru), bambolina (pupa), ecc..

La caratteristica comune a tutte le forme è l’uovo sodo che viene avvolto al centro dell’impasto. La sua presenza è simbolica: l’idea della rinascita e della fertilità tipiche del periodo pasquale. La tradizione vuole che venga preparata il giorno prima di Pasqua. Ogni famiglia ha la propria ricetta segreta, che si tramanda di generazione in generazione. Tuttavia, il risultato finale è sempre lo stesso: un dolce profumato, dal sapore intenso e dalla consistenza morbida.

In molte località del Salento, viene anche usata come simbolo di amicizia e condivisione. Infatti, spesso è tuttora usanza donarla alle famiglie, agli amici e ai vicini di casa come augurio di buona Pasqua.

In conclusione, la Puddhica o Cuddhura è un dolce pasquale tipico del Salento che rappresenta non solo una tradizione culinaria, ma anche una tradizione di condivisione e amicizia. Preparare questo dolce è un rito che lega le famiglie e i vicini di casa in un momento di festa e convivialità. E, come salentini, non possiamo che essere orgogliosi della nostra cultura e delle nostre tradizioni!

Tavole di San Giuseppe-La Vecchia Osteria

La massa di San Giuseppe: storia e tradizione del piatto tipico salentino

Marzo 16th, 2023 Posted by Cucina Tipica Salentina, Tradizioni salentine 0 thoughts on “La massa di San Giuseppe: storia e tradizione del piatto tipico salentino”

La massa di San Giuseppe o Ciceri e tria è un piatto molto apprezzato nel Salento, dove viene consumato tutto l’anno, e in particolare durante la festa di San Giuseppe, il 19 marzo, quando la tradizione vuole che si prepari un’abbondante tavolata in onore del patrono.
La massa di San Giuseppe è strettamente legata alle cosiddette Tavolate salentine, una delle tradizioni più radicate in tutti i comuni del Basso Salento.

In questa occasione, i ciceri e tria vengono serviti come primo piatto, seguito da altri piatti tipici della tradizione del territorio.

Ne La Vecchia Osteria da Totu i ciceri e tria rappresentano in assoluto uno dei piatti più richiesti e amati dai nostri clienti.
Un primo piatto che conserva tutti i sapori e i profumi della tradizione contadina salentina.

 

Tra contaminazioni arabe e greche: le origini di un piatto antichissimo

Risalire alle origini dei Ciceri e tria risulta particolarmente complicato, ma siamo in possesso di diverse informazioni che ci permettono di affermare che l’origine del consumo di questo piatto è particolarmente datata.
Nelle sue Satire, il poeta latino Orazio, scriveva del suo piacere nel tornare a casa e gustare “i ceci con le legane”, riferendosi proprio a quelli che oggi conosciamo come ciceri e tria.

Difficile anche stabilire con esattezza le origini del nome di questo piatto. Se è chiaro che “ciceri” è la parola del dialetto salentino per definire i ceci, meno immediata è l’etimologia del termine “tria”.
Esistono a tal proposito due differenti scuole di pensiero.
Alcuni studiosi sostengono che il termine “tria” derivi dalle parole arabe “Itriyah”, “Alatriya”, o “Itriyya”, ovvero pasta secca o pasta fritta. Altri ritengono che derivi dal greco “Itriom”, parola che indica gli impasti a base di farina e acqua.

Come già detto, i ciceri e tria vengono definiti anche “massa di San Giuseppe”. Il motivo è legato al fatto che questo piatto veniva solitamente preparato in occasione del 19 marzo, e rappresentava una delle portate principali delle cosiddette Tavolate di San Giuseppe.

 

 Le tavolate di San Giuseppe: una tradizione tutta salentina

La tavolata di San Giuseppe è una tradizione culinaria molto diffusa nel Salento, e in particolare nei comuni in direzione di Otranto, che viene celebrata il 19 marzo di ogni anno in onore di San Giuseppe.

La tavolata è un’occasione per riunire familiari e amici intorno ad un grande tavolo, dove viene allestito un ricco banchetto con piatti tipici della tradizione salentina, tra cui i ciceri e tria o massa di San Giuseppe, le pittule, il pesce fritto, il cavolfiore. Ma sulle tavolate c’è spazio anche per i dolci tipici salentini, come le ‘ncartiddate, i mustazzoli e le zeppole di San Giuseppe.

La tavolata di San Giuseppe non è solo un’occasione per gustare le prelibatezze della cucina salentina, è anche un momento di preghiera e di devozione verso San Giuseppe, considerato il patrono dei lavoratori e delle famiglie.

Infatti, durante la tavolata, si recita la preghiera a San Giuseppe e si invocano le sue benedizioni per la propria famiglia e per il lavoro. Inoltre, si allestiscono degli altari in onore di San Giuseppe, con fiori, candele e oggetti simbolici come il pane, il grano e la zappa.

 

La massa di San Giuseppe: la ricetta e i segreti per prepararla

I ciceri e tria sono uno dei piatti forti del nostro Chef Totu. Si tratta di un primo piatto nutrizionalmente completo in cui la tradizione e la semplicità dei prodotti tipici locali emergono in tutta la loro estrema bontà.

Chef Totu prepara questo piatto nel pieno rispetto della tradizione, dedicandosi in prima persona alla preparazione delle sagne ncannulate, un particolare formato di pasta dalla forma unica. Si tratta di una sorta di tagliatella ripiegata fatta soltanto con farina di grano duro e acqua.
Una volta avvolte su se stesse, Che Totu lascia riposare le sagne ncannulate aspettando che si asciughino.

Nel frattempo, il nostro chef si dedica alla preparazione dei ceci, precedentemente messi in ammollo in acqua fredda per almeno 8 ore.
Una volta scolati, i ceci vengono messi a cuocere in una pentola con acqua fredda, una cipolla sbucciata e tagliata a metà, uno spicchio d’aglio, il peperoncino fresco, un filo di olio extravergine di oliva e un pizzico di sale. Chef Totu cuoce quindi i ceci per circa 1 ora e mezza o fino a quando saranno morbidi.

Una volta cotti, Chef Totu scola i ceci e mette da parte l’acqua di cottura. In una padella, fa quindi soffriggere altra cipolla tritata finemente e lo spicchio d’aglio in un filo di olio extravergine di oliva. A questo punto, procede aggiungendo i ceci e un po’ dell’acqua di cottura, lasciando cuocere il tutto per circa 10 minuti, aggiungendo altro brodo di cottura se necessario e aggiustando di sale e pepe.

A questo punto Chef Totu è pronto per friggere una parte della pasta, dando vita a quella nota di croccantezza che caratterizzerà il piatto finito.

Una volta cotta la pasta in acqua bollente e salata, Chef Totu la unisce ai ceci, facendo insaporire il tutto per qualche minuto.

A questo punto Chef Totu è pronto per l’impiattamento. La tradizione prevede di aggiungere le trie fritte direttamente nel piatto, guarnendo con olio extravergine di oliva e una spolverata di peperoncino fresco.
E il piatto ora è pronto a lasciare la cucina e far sognare i nostri clienti.

Prova la nostra ciceri e tria e immergiti nei sapori autentici della tradizione salentina.
Vieni a trovarci presso La Vecchia Osteria: siamo in Viale Francesco Lo Re, 9 a Lecce.

ortaggi di marzo-La Vecchia Osteria da Totu

Verdura e ortaggi di stagione: le scelte di chef Totu per il mese di marzo

Marzo 10th, 2023 Posted by Cucina Tipica Salentina 0 thoughts on “Verdura e ortaggi di stagione: le scelte di chef Totu per il mese di marzo”

Marzo è un mese di transizione tra l’inverno e la primavera, e l’offerta di verdure e ortaggi di stagione riflette questo cambiamento.
Nel suo orto, Chef Totu coltiva tantissime varietà di verdure e ortaggi che nel mese di marzo raggiungono il loro stato di maturazione e sono pronte per essere trasformate in deliziosi piatti dal nostro chef.

 

La cucina di Chef Totu: cosa bolle in pentola a marzo?

Nel mese di marzo la cucina di chef Totu si riempie dei profumi e dei sapori degli ortaggi e delle verdure di stagione.
Coltivati e raccolti dal nostro chef nel suo orto, sono tantissime le varietà di ortaggi che il mese di marzo offre alla nostra cucina.
Scopriamo insieme tutte le verdure preferite dal nostro chef:

 

Fave
Non si tratta di verdure o ortaggi, ma di una pianta appartenente alla famiglia dei legumi.
Tipiche del territorio pugliese, dalle fave secche nasce uno dei piatti tipici della tradizione culinaria salentina: fave e cicoria.
Si tratta di un piatto povero della cucina contadina del Salento che anche il nostro Chef Totu propone nel suo menu e che i nostri clienti apprezzano in modo particolare.

 

Piselli
Come le fave, anche i piselli appartengono alla famiglia dei legumi e sono tipici del periodo primaverile.
Presenti sia nella versione fresca che secca, anche i piselli sono una materia prima particolarmente amata dal nostro chef.

 

Cime di rapa
Ortaggio tipico del Sud Italia, e in particolare della nostra Puglia, le cime di rapa sono uno degli ingredienti immancabili nella cucina di Chef Totu durante il mese di marzo.
Le orecchiette con le cime di rapa sono uno dei cavalli di battaglia presenti nel nostro menu.
Chef Totu ne esalta il sapore mantecandole con un soffritto realizzato con uno spicchio di aglio e profumato con acciughe sott’olio, dando vita ad un primo piatto ricco di sapore e tradizione.

 

Carciofi
Tipici del mese di marzo, delicati e squisiti, i carciofi sono sempre presenti negli antipasti portati a tavola da Chef Totu.
In pastella o sott’aceto, ne La Vecchia Osteria i carciofi vengono serviti come antipasto o come contorno di secondi piatti.

 

Zucchine
Le zucchine sono un ortaggio estivo, ma alcune varietà possono essere coltivate anche in primavera.
Grigliate, fritte o stufate, Chef Totu le prepara in tantissimi modi, e sono sempre buonissime.

 

Marzo è quindi un mese caratterizzato da una grande varietà di verdure e ortaggi di stagione.
Chef Totu le coglie direttamente dal suo orto per assicurarsi di avere sempre ingredienti freschissimi e nutrienti.
Dopo la raccolta, verdure e ortaggi del mese vengono utilizzati dal nostro Chef per dare vita a piatti ricchi e gustosissimi.

Vieni a scoprire i sapori e i profumi del mese di marzo ed immergiti nei sapori autentici della tradizione salentina.
Vieni a trovarci presso La Vecchia Osteria: siamo in Viale Francesco Lo Re, 9 a Lecce.

Friggitelli salentini- La Vecchia Osteria da Totu

Friggitelli salentini: il contorno delle tavole mediterranee

Febbraio 28th, 2023 Posted by Cucina Tipica Salentina 0 thoughts on “Friggitelli salentini: il contorno delle tavole mediterranee”

I friggitelli salentini sono un piatto tipico della cucina mediterranea, in particolare della regione del Salento, situata nella provincia di Lecce in Puglia, Italia.

I friggitelli salentini sono un piatto semplice e gustoso, particolarmente amato da Chef Totu, che li coltiva nel suo orto con amore e dedizione.
Si tratta di un ortaggio che si sposa perfettamente con molti piatti tipici della cucina mediterranea, come il pesce alla griglia, la pasta con il pomodoro fresco e la mozzarella di bufala, il pane casereccio e i formaggi tipici della regione.

Friggitelli: un ortaggio dalle infinite proprietà

I peperoni friggitelli, anche conosciuti come peperoni dolci o peperoncini verdi, sono un ingrediente versatile e delizioso nella cucina mediterranea. Questi piccoli peperoni verdi, originari dell’Italia meridionale, sono comunemente utilizzati in molti piatti, dalla pizza alla pasta e ai contorni.

I peperoni friggitelli sono tipicamente di forma allungata, con una pelle sottile e una carne dolce e succosa. Sono considerati un tipo di peperone non piccante, quindi sono perfetti per coloro che non amano i cibi troppo speziati. Inoltre, essendo molto morbidi e teneri, non richiedono una lunga cottura e possono essere cucinati in modo rapido e facile.

Friggitelli salentini: tutti i segreti per prepararli

Nella cucina de La Vecchia Osteria i tradizionali friggitelli salentini vengono preparati da Chef Totu, che inizia scaldando una padella con l’olio extravergine di oliva prodotto esclusivamente dagli ulivi delle campagne salentine. Una volta raggiunta la giusta temperatura, il nostro chef vi tuffa i peperoni tagliati a rondelle, che vengono fritti fino a quando non saranno dorati e croccanti. A questo punto, chef Totu procede scolando i peperoni su carta assorbente per eliminare l’eccesso di olio.

Infine, chef Totu condisce i peperoni con un pizzico di sale e procede con la prova assaggio.

I friggitelli salentini possono essere accompagnati da una fetta di pane casereccio, per fare la scarpetta, oppure possono essere serviti come contorno a un secondo piatto di carne o pesce.

Il sapore delicato e dolce dei friggitelli salentini li rende un contorno perfetto per bilanciare sapori più intensi, come quelli dei piatti di pesce o di carne alla griglia. Inoltre, grazie alla loro facilità di preparazione, i friggitelli salentini sono un’ottima soluzione anche per chi ha poco tempo a disposizione in cucina.

 

In conclusione, i friggitelli salentini si sposano perfettamente con molti piatti della tradizione pugliese. Facili e veloci da preparare, i friggitelli salentini sono una soluzione perfetta per arricchire le tavole mediterranee con un tocco di sapore e di colore.

Vieni a scoprire il gusto dei nostri friggitelli ed immergiti nei sapori autentici della tradizione salentina.
Vieni a trovarci presso La Vecchia Osteria: siamo in Viale Francesco Lo Re, 9 a Lecce.

 

 

 

Verdura e ortaggi: perché è importante rispettarne la stagionalità

Febbraio 24th, 2023 Posted by Cucina Tipica Salentina 0 thoughts on “Verdura e ortaggi: perché è importante rispettarne la stagionalità”

La stagionalità dei prodotti alimentari è una questione importante per molti motivi, non ultimo il fatto che ci consente di godere di ortaggi e verdura fresche e nutrienti in ogni periodo dell’anno. In questo articolo, esploreremo il significato della stagionalità dei prodotti alimentari, i benefici per la salute e l’ambiente, e alcuni consigli per godere a pieno del valore nutrizionale e del sapore di ortaggi e verdura di stagione.

Stagionalità dei prodotti alimentari: che cos’è e perché è così importante

La stagionalità si riferisce al periodo dell’anno in cui un particolare ortaggio o verdura è coltivata e raccolta naturalmente. Ad esempio, le fragole sono tipicamente coltivate e raccolte durante la primavera e l’estate, mentre le mele sono coltivate in autunno. La stagionalità può variare anche a seconda della zona geografica, del clima e delle pratiche agricole locali.

Perché è importante rispettare la stagionalità dei prodotti alimentari? Innanzitutto, consumare frutta e verdura di stagione significa avere a disposizione prodotti freschi e nutrienti, poiché non sono stati sottoposti a lunghe fasi di conservazione o trasporto. Inoltre, i prodotti di stagione spesso costano meno rispetto a quelli fuori stagione, poiché non richiedono tecniche di coltivazione e conservazione costose.

Ma non sono solo i consumatori a beneficiare della stagionalità dei prodotti alimentari. Anche l’ambiente ne trae vantaggio, poiché la coltivazione e il trasporto di frutta e verdura fuori stagione richiedono maggiori risorse, come acqua, energia e carburante. Inoltre, la coltivazione di prodotti fuori stagione può richiedere l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti, che possono avere un impatto negativo sulla salute umana e sull’ambiente circostante.

 

raccolta verdure-la vecchia osteria

Come scegliere la verdura di stagione: alcuni consigli utili

  1. Conoscere la stagionalità dei prodotti locali: la stagionalità di verdura e ortaggi può variare in base alla zona geografica, quindi è importante conoscere i prodotti che sono di stagione nella propria area.
  2. Acquistare prodotti freschi: optare per prodotti che hanno un aspetto fresco e fragrante, senza macchie o ammaccature.
  3. Preparare ortaggi e verdura in modo semplice: per godere appieno dei sapori naturali, cucinare frutta e verdura in modo semplice, ad esempio grigliandoli o saltandoli in padella con olio d’oliva e spezie.

In conclusione, rispettare la stagionalità dei prodotti alimentari è importante non solo per la nostra salute, ma anche per quella dell’ambiente. Consumare frutta e verdura di stagione significa avere a disposizione prodotti freschi, nutrienti e rispettosi dell’ambiente, mentre scegliere e preparare frutta e verdura di stagione può essere facile e delizioso.

 

Uno dei principi fondamentali alla base del nostro lavoro è il profondo rispetto della natura e dei frutti che essa è in grado di offrirci.
L’amore per la terra è presente in tutti i nostri piatti, realizzati solo con verdure e ortaggi di stagione di primissima qualità.

Per immergerti nei sapori autentici della tradizione salentina vieni a trovarci presso La Vecchia Osteria: siamo in Viale Francesco Lo Re, 9 a Lecce.

gnummareddhi

Gli gnummareddhi: dalla campagna alla brace

Dicembre 16th, 2022 Posted by Cucina Tipica Salentina 0 thoughts on “Gli gnummareddhi: dalla campagna alla brace”

Lecce si distingue per la ricchezza e l’esuberanza del barocco grazie alle sue chiese ed ai suoi palazzi seicenteschi costruiti con pietra leccese.
Conosciuta anche grazie alla sua gastronomia di alto livello, favorisce un’esperienza unica per chi vuole soddisfare il proprio palato.
Un piatto tipico da gustare, per esempio, sono gli gnummareddhi o turcineddi, involtini di interiora come fegato, polmone, cuore e milza, avvolti all’interno del budello di agnello.

Nati nelle aree del sud Italia, la loro dimensione è di due o tre centimetri di larghezza per una lunghezza di circa dodici centimetri.

La storia degli gnummareddhi

I signori feudali, i mezzadri ed i latifondi mangiavano solo le carni pregiate; al popolo spettavano soltanto le frattaglie. Così i contadini delle masserie fecero in modo da far diventare gustosi anche gli “scarti” degli ovini! Li cucinarono in tanti modi diversi e li resero una vera prelibatezza che tutt’ora troviamo nei ristoranti e sulle nostre tavole.

Non si sa per certo se gli gnummareddhi siano nati in un unico posto o contemporaneamente in zone diverse e con diversi modi di preparazione. L’unica cosa certa è che presto sono diventati una pietanza molto amata dai contadini delle masserie che li abbinavano anche a cipolle, peperoni o formaggi di pecora o di capra.

Gli gnummareddhi vengono cucinati di solito sulla griglia con foglie di alloro o rametti d’ulivo e ramagghia, ovvero foglie d’ulivo conservate dopo la potatura e lasciate in balle per vari mesi. Infine, vengono serviti in piatti o in un panino. Il metodo di preparazione di questo piatto non cambia molto nelle varie zone in cui è proposto; ciò che in realtà cambia è la sua denominazione.

Gli gnummareddhi prendono il nome dal latino glomu, glomeris e dal latino antico gnomerru che significa “gomitoletto”. A Foggia, invece, il loro nome è Turcinello che deriva dal verbo “torcere “oppure mboti nel Salento. In Irpinia vengono preparati anche al sugo e li chiamano “mugliatielli”.

Dalla campagna gli gnummareddhi sono diventati una tradizione culinaria, nominati anche in una poesia di Raffaele Chiurazzi che si intitola “O scartellat” il quale paragona un mendicante gobbo ad uno di questi involtini.

Curiosità

Vengono anche mostrati in un film con Rocco Papaleo che si intitola “Basilicata coast to coast” dove un piatto di gnummareddhi fa desistere uno dei personaggi dal proposito di evitare i ristoranti nel viaggio a piedi da Maratea a Scanzano Jonico e solo chi ha sentito il profumo sfrigolante degli gnummareddhi può capire di cosa si tratta.
A seconda della zona di origine gli gnummareddhi vengono prodotti tutto l’anno, oppure mangiati come tradizione pasquale.

Se vuoi degustare il sapore autentico degli gnummareddhi, preparati secondo la tradizione, vieni a trovarci. Da noi troverai tutti i primi tipici della nostra terra, preparati con cura e presentati con maestria!

logo footer la vecchia osteria

Viale F. Lo Re, 9 - 73100 Lecce - P.Iva 03457290751

pagina facebook la vecchia osteria