Posts in Senza categoria

Natale-a-Lecce

Natale a Lecce: cosa vedere secondo Chef Totu

Dicembre 20th, 2024 Posted by Cucina Tipica Salentina, Dolci tipici, eventi, Senza categoria 0 thoughts on “Natale a Lecce: cosa vedere secondo Chef Totu”

Cosa c’è di più magico del Natale? Lecce durante le festività diventa ancora più incantevole. Le sue vie si illuminano di luci scintillanti, l’aria profuma di dolci tradizionali, e ogni angolo racconta storie di tradizione e bellezza. Se sei alla ricerca di un luogo che sappia scaldarti il cuore e regalarti momenti indimenticabili, sei nel posto giusto. Ecco cosa, secondo Chef Totu, non puoi assolutamente perderti della città in festa!

  1. Il Presepe nell’anfiteatro romano

Il Presepe quest’anno popola l’anfiteatro romano, figure in cartapesta curate nei minimi dettagli incastonate nello scenario unico di questa testimonianza storica. Proprio così, passeggiare intorno a questa meraviglia ti farà sentire parte di un racconto visto dall’alto, dove l’arte sacra incontra l’eternità di un monumento simbolo di Lecce.

  1. I mercatini in piazza Sant’Oronzo

Come ogni anno con l’arrivo delle festività, oltre ad ospitare l’albero di Natale, Piazza Sant’Oronzo si popola di casette in legno in cui sono esposte opere di artigianato e bontà gastronomiche. La piazza, con una pioggia scintillante di luci, diventa il luogo perfetto in cui immergersi per sentire l’atmosfera di festa. Qui verrai pervaso da tanti profumi e colori.

  1. Piazza Mazzini e le sue bancarelle

Se ami l’idea di perderti tra bancarelle cariche di oggetti unici, non può mancare una visita ai mercatini di piazza Mazzini. Sono il posto perfetto per chi cerca regali originali o semplicemente vuole lasciarsi avvolgere dallo spirito natalizio.

bancarelle-Natale-a-Lecce

  1. La fiera di Santa Lucia

Un vero gioiello per gli amanti delle tradizioni natalizie e del Natale a Lecce è la Fiera di Santa Lucia, conosciuta anche come “La fiera dei pupi”, ospitata nel suggestivo Chiosco dei Teatini fino al 26 dicembre. Personaggi del presepe (pastori, artigiani, angeli, Sacra famiglia) ed elementi di ambientazione – comete, grotte, ruscelli- sono esposti sui banchetti in fila sotto i portici della location. Statuine uniche che contribuiscono da anni a fare la storia dell’artigianato leccese.

  1. Il chiostro di luce

Preparati a rimanere senza fiato. Nel Chiostro del Seminario che si affaccia sulla magnifica Piazza Duomo, prende vita l’evento “Chiostro di luce”: un’installazione multimediale che trasforma le pareti dell’edificio in un caleidoscopio di immagini e giochi luminosi con il videomapping. Una poesia visiva che incanta grandi e piccini, regalando un’esperienza indimenticabile.

Potrai vederla fino al 6 gennaio (a eccezione del 24 e del 31 dicembre).

 

Lecce a Natale sa sempre come meravigliare: le sue vie, i suoi eventi e le sue tradizioni ti accoglieranno con il calore tipico del Salento. Lasciati avvolgere dalla magia, scopri l’autenticità di questa terra e vivi un Natale da ricordare.

Lecce ti aspetta, pronta a sorprenderti e a farti innamorare, così come i piatti di Chef Totu.

mandorle-pugliese-nella-tradizione

La mandorla pugliese: un solo ingrediente, tantissime ricette!

Novembre 29th, 2024 Posted by Cucina Tipica Salentina, Dolci tipici, Senza categoria 0 thoughts on “La mandorla pugliese: un solo ingrediente, tantissime ricette!”

La mandorla pugliese racchiude la storia, i sapori e le tradizioni di una terra antica e generosa. Se il fiore del mandorlo è bello, il frutto è veramente un ingrediente centrale dei dolci più amati, che sono l’accompagnamento perfetto per ogni fine pasto delle festività, da Natale a Pasqua.

Una tradizione secolare: la storia della mandorla nel Salento

Il motivo che sta alla base della presenza radicata di questo frutto nel territorio pugliese è da ritracciarsi nel clima mite e i terreni ricchi di minerali, che permettono agli alberi di crescere rigogliosi. Con la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, il paesaggio salentino si tinge di bianco rosato, quando i mandorli sbocciano. Diventa così un vero spettacolo della natura e annuncia l’inizio di una nuova stagione.

Alla fioritura segue la formazione del frutto che diventa il protagonista delle ricette tradizionali. Che sia nelle feste di paese, nelle celebrazioni familiari o nei riti stagionali, la mandorla è presente in tutte le sue forme: dai dolci di pasta di mandorle alle mandorle pralinate, da quelle atterrate alla cupeta.  Ogni ricetta è una piccola storia d’amore per la propria terra, tramandata di generazione in generazione e noi vi raccontiamo quelle principali.

La bontà della pasta di mandorla pugliese

Se c’è una preparazione che rappresenta l’essenza della mandorla salentina, è senza dubbio la pasta di mandorle. Profumata, densa e morbida, questa pasta dolce è ottenuta macinando finemente le mandorle con zucchero e, talvolta, qualche goccia di essenza di limone o arancia, che le conferisce un tocco fresco e aromatico. Questo ingrediente dà vita a capolavori come:

  • il fruttone, simile al celebre pasticciotto, ma con una personalità tutta sua: al posto della crema pasticcera, custodisce appunto un ripieno a base di pasta di mandorle e marmellata – spesso di pere o mele cotogne – il tutto avvolto da uno strato sottile di cioccolato fondente.
  • ci sono poi i biscotti di pasta di mandorla, realizzate unicamente da questo ingrediente e decorati con una ciliegia candita.
  • in occasione di Pasqua, invece è il momento di preparare l’agnello di pasta di mandorla. Oltre ad arricchire il pasto pasquale, è l’occasione per creare un momento di unione tra le varie generazioni durante la fase della preparazione.

pasta-di-mandorla-pugliese

Le mandorle pralinate

Le mandorle pralinate, con il loro irresistibile strato croccante di zucchero caramellato, sono un’autentica tentazione che fa parte di ogni fiera di paese e del periodo natalizio. Durante le celebrazioni popolari, è facile lasciarsi conquistare dall’aroma dolce che si sprigiona dai banchetti dove si mescolano mandorle e zucchero, spesso arricchito con un tocco di vaniglia o cannella, in grandi padelle di rame. La glassa zuccherina rende le mandorle ancora più gustose, una tira l’altra.

mandorle-pralinate-Salento

La cupeta: il torrone croccante che racconta il Salento

Rimanendo in tema di feste, non c’è Natale senza la cupeta: il torrone croccante che ha origine nell’epoca medievale. Preparata con maestria, la cupeta mescola pochi ingredienti: mandorle tostate e miele per creare una delizia. Ogni pezzo di cupeta è un’esperienza: il sapore intenso del miele, la leggera amarezza delle mandorle e la croccantezza del caramello si fondono in un equilibrio perfetto.

cupeta-Salento

Mandorle atterrate: il connubio perfetto tra cioccolato e tradizione

Ricoperte di cioccolato e inserite in un pirottino, nascono le mandorle atterrate. La ricetta segue pochi semplici passaggi: una volta tostate, le mandorle vengono immerse nel cioccolato fondente fuso, e lasciate solidificare per creare dei piccoli bocconi di dolcezza. Il gusto intenso del cioccolato si sposa alla perfezione con la croccantezza delle mandorle, creando un dolce che, pur nella sua semplicità, racchiude tutto il calore delle feste invernali.

La mandorla pugliese si riscopre come ingrediente cardine per diversi dolci che rivivono in ogni periodo dell’anno e nelle diverse festività.

C’è poi un posto in cui ogni pasto diventa una festa per il palato, ed è La Vecchia Osteria.

Ti aspettiamo.

fichi-secchi-Salento

La tradizione dei fichi secchi nel Salento

Luglio 25th, 2024 Posted by Senza categoria 0 thoughts on “La tradizione dei fichi secchi nel Salento”

Le origini della tradizione dei fichi secchi nel Salento sono profondamente radicate nella storia di questa terra.  Si dice che questi frutti siano stati coltivati qui fin dai tempi dell’antica Grecia, quando il Salento era conosciuto come Messapia. Gli antichi greci apprezzavano i fichi per la loro dolcezza naturale e le loro qualità nutritive. Nel corso dei secoli, la coltivazione è diventata parte integrante dell’agricoltura locale e nel Salento i fichi sono diventati un gustoso spuntino con cui ricaricare le energie.

Il periodo di raccolta e preparazione

La raccolta dei fichi nel Salento inizia tradizionalmente a metà agosto e si estende fino a settembre. Questo è il periodo ottimale, poiché i frutti hanno raggiunto il grado di maturazione ideale per ottenere il migliore sapore possibile. I fichi devono essere maturi al punto giusto e con la polpa morbida.

Una volta selezionati i frutti migliori è giunto il momento di iniziare il processo di essiccazione.

È necessario per prima cosa tagliare nel senso della lunghezza il frutto, senza però separare le due metà e posizionarli su un graticcio da esporre al sole, proteggendoli con un velo.
La preparazione richiede un’unica accortezza: rigirarli su se stessi un paio di volte al giorno e di rientrarli la sera in modo da non fargli prendere l’umidità notturna.

I frutti saranno pronti una volta che avranno preso un colore bruno scuro. A questo punto, andranno cotti in forno per circa 20’ a 180°, non prima però di aver scelto quale variante gustare.

 

Varianti gustose dei fichi secchi

Oltre alla tradizionale essiccazione dei fichi, nel Salento sono state sviluppate varianti gustose che aggiungono ingredienti per arricchire il sapore dei fichi secchi. Eccone alcune:

Fichi cu lle mennule”: al loro interno viene aggiunta una mandorla. Questa combinazione offre una piacevole consistenza croccante al sapore ricco e aromatico dato dall’alloro ed è quella più conosciuta.

Fichi secchi al limone: un’altra variante vede l’aggiunta della scorza di limone grattugiata all’interno. Il risultato ottenuto è un tocco di freschezza e un contrasto agrumato con la dolcezza dei fichi;

Fichi secchi al cioccolato: farcire i fichi secchi con un pezzetto di cioccolato fondente ne aumenta la dolcezza.

Fichi secchi al finocchietto: si tratta di una pianta aromatica tipica di questa terra e, usata per aromatizzare i fichi, conferisce un sapore particolare.

 

Limone, cioccolato e finocchietto possono essere inseriti come aggiunta alla mandorla, e non solo come alternativa.

Una delle cose migliori di questa ricetta è che, se disposte in un barattolo di vetro, con le foglie di alloro, possono essere conservate per circa sei mesi. E potrai quindi continuare a deliziarti anche nel periodo autunnale.

 

La tradizione dei fichi secchi regala un’esperienza culinaria che esalta e riflette i sapori autentici di questa terra. Il periodo giusto si avvicina, perché non provi a preparare anche tu questa prelibatezza?

Nel frattempo, vieni ad assaggiare i piatti della tradizione ne La Vecchia Osteria.

statua-di-Sant'Oronzo-Lecce - Vecchia Osteria

Il ritorno della statua di Sant’Oronzo in Piazza: storia e restauro del simbolo di Lecce

Aprile 11th, 2024 Posted by Senza categoria 0 thoughts on “Il ritorno della statua di Sant’Oronzo in Piazza: storia e restauro del simbolo di Lecce”

C’è un’emozione palpabile nell’aria di Lecce, e non è difficile capire il motivo. Il 13 aprile segna un momento storico per la città, un evento che va al di là delle parole e tocca il cuore di ogni leccese: il ritorno della statua del nostro patrono, Sant’Oronzo, in Piazza che porta il suo nome.

Origini della Statua di Sant’Oronzo

La statua di Sant’Oronzo, posta sulla sommità di una colonna romana, è da secoli un’icona di venerazione e devozione per tutti i cittadini di Lecce. Dalla storia travagliata, fu sostituita nel 1739 a seguito di un incendio che distrusse la precedente statua. L’attuale opera rappresenta il Santo in abiti vescovili, con i suoi emblemi, nell’atto di benedire la città.

Tuttavia, nel corso degli anni, il tempo e gli agenti atmosferici hanno lasciato il loro segno sulla statua, richiedendo diversi interventi di restauro per preservarne la sua bellezza e integrità.

Il restauro

Gli ultimi restauri hanno rivelato un cattivo stato di conservazione della struttura lignea interna, compromettendo la tenuta della statua stessa.

Di fronte alla necessità di proteggere questo prezioso patrimonio artistico, attualmente conservato nel Palazzo Carafa, la decisione è stata quella di musealizzare l’opera originale e di realizzare una fedele copia in bronzo da collocare sulla colonna romana di Piazza Sant’Oronzo.

La nuova statua è progettata con la tecnica del “laser scanner” per garantire la massima fedeltà all’originale.

statua-di-Sant'Oronzo-Lecce - Palazzo Carafa

Il ritorno della statua di Sant’Oronzo in Piazza

Dopo mesi di lavoro accurato, la copia della statua è pronta a fare il suo glorioso ritorno in Piazza Sant’Oronzo. Il 13 aprile, durante una cerimonia solenne l’opera d’arte sarà issata e collocata sulla colonna romana, riprendendo il suo antico splendore e la sua posizione di guardiana della città.

Il percorso che ha portato al ritorno di Sant’Oronzo è stato lungo ma è un trionfo di determinazione, impegno e amore per la propria storia e tradizione. La statua non è solo un simbolo religioso, ma anche un’icona di identità e orgoglio per tutti i cittadini di Lecce.

Durante i giorni precedenti il suo posizionamento definitivo, la copia della statua sarà esposta al pubblico di fronte al Sedile in Piazza, offrendo a tutti l’opportunità di ammirare da vicino questo capolavoro artistico e di celebrare insieme il suo ritorno trionfale.

L’emozione e la gratitudine riempiranno l’aria di Piazza Sant’Oronzo, mentre la Banda Città di Lecce accompagnerà musicalmente questo momento di gioia e rinascita per la città e per il suo amato patrono.

Le Porte di Lecce, un tour alla scoperta delle tre imponenti costruzioni

Febbraio 28th, 2024 Posted by Senza categoria 0 thoughts on “Le Porte di Lecce, un tour alla scoperta delle tre imponenti costruzioni”

La bellezza di Lecce è disarmante, intrisa di storia e segreti tutti da scoprire. Oltre al Barocco che si riflette in ogni angolo della città, le Porte di Lecce meritano di essere raccontate e viste. Vivi questo giro alla scoperta delle affascinanti costruzioni di questa città, vere testimoni della sua storia.

Le quattro Porte di Lecce

In passato, le quattro Porte di Lecce, costituivano l’unica via per accedervi e avevano il compito di proteggere la città dall’attacco dei nemici. La sua difesa era garantita dal lungo muro di cinta costruito per volontà di Carlo V.

Ad oggi sono parte dell’identità di Lecce e la loro maestosa bellezza continua ad incantare migliaia di turisti che visitano la città e vogliono apprendere una parte importante della sua storia.

Porta Napoli

Il nome di “Porta Napoli” prende origine dalla strada che portava alla via consolare per Napoli, venne fatta costruire su richiesta di Carlo V, edificando la fortezza con un ruolo preciso: difendere la città nel punto in cui prima era situata Porta San Giusto.

Nell’Ottocento la costruzione subì delle modifiche, vennero infatti eliminate delle porzioni di mura sui due lati.

A costeggiare l’arco sono quattro imponenti colonne corinzie, mentre al centro è situato uno stemma imperiale asburgico di Carlo V, a quei tempi celebrato per essere stato il responsabile della sconfitta dei turchi e protettore della città.

Porta Rudiae

Anche Porta Rudiae prende il nome dalla strada in cui si trova, che nello specifico è la stessa che conduceva all’omonima città messapica, rasa al suolo nel corso dei secoli.

Si trova nell’attuale via Adua e fu costruita per volere di Prospero Lubelli, un nobile leccese, sulle rovine di un monumento ancora più antico.

In stile è barocco presenta alla sua sommità la statua di Sant’Oronzo – che attribuisce il secondo nome alla porta, appunto Porta di Sant’Oronzo- nonché patrono della città, affiancato da Santa Irene e San Domenico, copatroni.

Vista la sua data più recente di costruzione, al ruolo prevalentemente difensivo della Porta se ne sostituì uno estetico.

alla-scoperta-delle-Porte-di-Lecce Porta Rudiae

Porta San Biagio

Porta San Biagio è una costruzione imponente e affascinante. Dedicata all’omonimo santo che, secondo la leggenda, riconobbe nella città di Lecce i suoi natali per poi spostarsi a Oriente.

La Porta si erge proprio sulla strada che lui intraprese per scampare alle persecuzioni contro i cristiani.

Porta San Biagio fu costruita nel 1774 per volontà del governatore Tommaso Ruffo che la fece erigere in sostituzione di un monumento ancora più antico, ordinato secoli prima da Carlo V.

La struttura, così come le altre, si contraddistingue per la sua maestosità con un’altezza di circa 17 metri in cui domina lo stemma “Ferdinando IV di Borbone”.

Porta San Martino

Ad oggi non esite più, ma anche Porta San Martino merita di essere citata. La Porta era situata in via Matteotti, e ha rappresentato uno dei quattro ingressi della città di Lecce.  Fu ordinato di struggerla perché si riteneva che non esaltasse il fascino del Palazzo d’Intendenza posto nei paraggi, che attualmente ospita la Prefettura.

 

La passeggiata alla scoperta delle Porte di Lecce termina qui. Per recuperare le energie con gusto, ti aspettiamo ne La Vecchia Osteria che si trova a pochi passi da Porta San Biagio.

Qui potrà continuare la tua scoperta sulla storia di Lecce, soprattutto delle sue ricette tradizionali.

Estate nel Salento le spiagge più belle nei dintorni

Estate nel Salento: le spiagge più belle nei dintorni

Luglio 5th, 2023 Posted by Senza categoria 0 thoughts on “Estate nel Salento: le spiagge più belle nei dintorni”

Trascorrere l’estate nel Salento significa acqua cristallina, sabbia bianca o scogli, per gli amanti dei tuffi. Conosciuta come la terra del “sole, del mare e del vento”, propone ai visitatori diverse località in cui ammirare panorami mozzafiato. A poca distanza una dall’altra, è possibile raggiungere facilmente alcune delle spiagge più belle della Puglia.

Torre dell’Orso

La spiaggia Torre dell’Orso vanta di grotte marine da scoprire, sabbia bianca e un mare azzurro interrotto dai due famosi faraglioni “Le Sorelle”. Un vero paradiso da non perdersi.

Porto Badisco

Porto Badisco rappresenta un’insenatura naturale ed è costituita da una baia di piccole dimensioni. Questa località offre bellezze sia in superficie, da apprezzare con lunghe passeggiate nella natura circostante: cespugli e grotte preistoriche, come la Grotta dei Cervi; sia sotto acqua, il fondale, infatti, è ricco di varietà di fauna marina tutta da conoscere durante attività di snorkeling.

Baia dei Turchi

Una spiaggia dorata circondata dalla macchia mediterranea, un vero spettacolo mozzafiato.  L’azzurro del mare si scorge al termine di una passeggiata lungo un sentiero che, partendo dal punto di arrivo, attraversa la pineta.

Alimini

Oltre ai laghi Alimini, esiste una spiaggia omonima. Un posto immerso nella natura, in cui la sabbia bianca è bagnata da un mare limpido. È un posto ideale in cui svolgere attività all’aperto per una vacanza indimenticabile. È infatti possibile noleggiare l’attrezzatura adatta per vivere nuove avventure.

Queste sono solo alcune delle spiagge incantevoli che caratterizzano il Salento, e hanno in comune un aspetto: distano pochi km da Lecce. Il vantaggio di questa posizione geografica? La possibilità di scoprire, nel cuore del Salento, la tradizione culinaria che passa dai piatti di Chef Totu. Ti aspettiamo in via Lo Re per gustare i veri sapori del Salento.

Pasta fresca- tutte le forme della cucina salentina

Pasta fresca: tutte le forme della cucina salentina

Giugno 13th, 2023 Posted by Senza categoria 0 thoughts on “Pasta fresca: tutte le forme della cucina salentina”

La pasta fresca fa parte della cucina salentina e vanta una grande varietà, ognuna con le sue caratteristiche uniche e da preparare per rendere i pranzi in famiglia, e non solo, momenti da condividere all’insegna del sapore della tradizione. Ecco alcuni tipi di pasta fresca tipici della cucina salentina:

Orecchiette:

Le orecchiette  sono probabilmente il formato di pasta fresca più conosciuto e amato del Salento. Sono piccole conchiglie fatte a mano, solitamente condite con cime di rapa e arricchite dal sapore intenso delle acciughe. Non manca la versione più semplice, ma altrettanto saporita, con sugo di pomodoro fresco, ricotta e pecorino.

Fricelli:

I fricelli, noti anche come maccheroni al ferretto, sono una pasta lunga e sottile, simile a spaghetti, ma arrotolata attorno a uno spiedino di ferro. Vengono spesso conditi con sugo di pomodoro e carne.

Mignuiccheddhi:

Questa pasta fresca è a forma di cavatelli più piccoli e viene preparata arricciando i pezzi di pasta su un bastoncino o un pettine. A dar sapore a questo tipo di pasta è il sugo insaporito dalla ricotta forte.

Cavatelli:

I cavatelli sono piccole conchiglie ricurve fatte a mano. Sono molto versatili e possono essere abbinati a una varietà di salse, come sugo di pomodoro, ragù o pesto di pomodori secchi.

Sagne ‘ncannulate:

È una pasta a forma di tubo lungo e arrotolato, simile a un fusillo. Viene spesso servita con sugo di pomodoro o condita con verdure di stagione.

Maccheroni alla chitarra:

I maccheroni alla chitarra sono una pasta fresca tagliata in strisce lunghe e quadrate. Il nome deriva dallo strumento tradizionale a forma di chitarra utilizzato per tagliare la pasta. Solitamente vengono conditi con sugo di pomodoro e pecorino.

Pizzichi:

I pizzichi sono a forma di piccole sfere, schiacciate tra le dita per ottenere una forma irregolare. Ottimi da gustare con sughi di carne o pesce.

Cozzule:

Le cozzule sono piccole sfere di pasta fresca, simili ai pizzichi, ma senza schiacciamento. Anche questo tipo di pasta viene tradizionalmente condito con sugo di pomodoro e formaggio.

Tagliolini:

I tagliolini sono una pasta fresca sottile, simile a spaghetti ma più stretti. Un condimento da provare è semplicissimo: olio extravergine d’oliva, aglio e peperoncino.

Lagane:

Le lagane sono una pasta fresca larga e piatta, simile a delle lasagne tagliate a strisce. Vengono solitamente condite con sugo di carne o verdure.

Questi sono solo alcuni dei tipi di pasta fresca tipici della cucina salentina. Ognuno di essi contribuisce a creare una varietà di piatti gustosi e tradizionali che rappresentano la ricchezza culinaria del Salento. Vieni a provarle in Viale Lo Rè, Chef Totu ti aspetta.

10 specialità culinarie di Lecce_ scopri la tradizione.

10 specialità culinarie di Lecce: scopri la tradizione

Giugno 13th, 2023 Posted by Senza categoria 0 thoughts on “10 specialità culinarie di Lecce: scopri la tradizione”

Le specialità culinarie di Lecce sono una vera e propria festa per i sensi e offrono una varietà di sapori autentici e tradizionali che sono un vero e proprio tripudio per il palato. Dalle paste rustiche ai dolci golosi, scopriamo insieme dieci prelibatezze che rendono la cucina salentina un’esperienza indimenticabile.

Ciceri e tria:

Uno dei piatti più celebri della cucina leccese, i ciceri e tria, è una combinazione deliziosa di pasta e ceci. La tria è una pasta fresca tagliata a strisce sottili che viene in parte fritta e poi cotta con i ceci.

Pasticciotto:

Il pasticciotto è il dolce simbolo di Lecce, tanto da dedicarli un giorno di festa: 1° giugno. Si tratta di un goloso guscio di pasta frolla, ripieno di crema pasticcera e un cuore di amarena, spesso arricchito con una spolverata di zucchero a velo. Un’esplosione di dolcezza che conquista il palato di ogni goloso e non.

Rustico:

Tra le specialità culinarie della Puglia, e nello specifico di Lecce va citato il rustico leccese, ideale per un antipasto o spuntino irresistibile. Si tratta di un croccante involucro di pasta sfoglia ripieno di mozzarella, pomodoro, besciamella e pepe. Viene poi cotto al forno fino a raggiungere una perfetta doratura.

Orecchiette:

Le orecchiette sono il formato di pasta più amato e conosciuto della Puglia. Queste piccole conchiglie di pasta fresca vengono spesso condite con sugo di pomodoro fresco, ricotta e una generosa spolverata di pecorino. La versione originale è con le rape e acciughe: un vero tripudio di sapori.

Tiella di riso, patate e cozze:

La tiella è un vero e proprio piatto unico tra le specialità culinarie di Lecce, in cui l’incontro tra ingredienti di mare e di terra crea un’esplosione di sapori. Si tratta di un gustoso strato di riso condito con patate, cozze fresche, pomodoro e una spruzzata di prezzemolo.

Puccia:

La puccia è un panino rotondo e sottile fatto con pasta di pane lievitato. Viene farcito con una miriade di ingredienti, come formaggi, salumi, verdure e salse, a scelta del commensale.

Fave e cicorie:

Un piatto semplice ma saporito, le fave e cicorie sono una delizia per gli amanti dei sapori genuini. Le fave secche vengono cotte e servite insieme alle cicorie, condite con olio d’oliva extravergine e pepe. Ottime da gustare con del pane croccante.

Panzerotti di patate:

I panzerotti sono un’altra specialità culinaria tutta salentina. Il loro impasto è simile a quello delle crocchette di patate, ma con un sapore più intenso dato dalla menta e dal tipo di formaggio utilizzato.

Cozze pepate:

Le cozze fresche sono una specialità del Salento e vengono preparate in modo semplice, con aglio, pepe nero e prezzemolo. Il loro sapore intenso e la delicatezza rendono questo piatto un must assoluto. Per gli amanti del pesce.

Pittule:

Le pittule sono frittelle salate che vengono preparate con un impasto a base di patate, farina, lievito e pepe. Sono spesso arricchite con olive o acciughe o cavolfiore e rappresentano un’ottima scelta per un antipasto che rispetta la tradizione, servite spesso unitamente ai panzerotti di patate.

 

Le specialità culinarie di Lecce son una celebrazione di sapori autentici e tradizionali che conquistano ogni palato. Dalle paste rustiche ai dolci golosi, dalle specialità di mare alle prelibatezze di terra, i piatti salentini sono un vero tripudio di gusto e cultura. Se visiti questa l’incantevole cuore del Salento: Lecce, non perdere l’occasione di assaggiare queste specialità culinarie nella cucina di Chef Totu. Le sue ricette renderanno la tua esperienza culinaria unica e indimenticabile.

 

Panzerotto o calzone, da dove nasce la confusione?

Maggio 18th, 2023 Posted by Senza categoria 0 thoughts on “Panzerotto o calzone, da dove nasce la confusione?”

Il panzerotto e i calzone sono due deliziosi piatti della tradizione italiana, nel Salento sono spesso al centro di una vera diatriba. Scopriamo insieme le loro origini e caratteristiche, e quali sono le cause che creano confusione tra i due termini.

Cosa sono i calzoni?

I calzoni non hanno un’origine specifica, sono comuni in molte regioni italiane, soprattutto nel Sud. Si tratta di mezzelune o rettangoli di impasto di pizza, ripieni di salsa al pomodoro, mozzarella e basilico, e poi fritti o cotti al forno, a seconda delle preferenze e della tradizione regionale. Le versioni alternative, però, prevedono vari ripieni come l’aggiunta di prosciutto, funghi, olive, a seconda dei gusti e dei prodotti tipici del territorio in cui vengono realizzati.

La diffusione di questo genere di prodotti fritti o cotti al forno è stata successiva alla nascita delle pizzerie in tutta Italia nel ventesimo secolo.

I panzerotti leccesi

Com’è intuibile, i panzerotti leccesi fanno parte della tradizione culinaria salentina. In questo caso sono simili alle crocchette di patate, ma dal gusto più intenso, dato dalle foglie di menta e dal tipo di formaggio usato. I panzerotti leccesi fedeli alla tradizione sono fatti con ingredienti del territorio, come la patata, la menta, la ricotta forte o detta “schianta” e passati nel pan grattato e formaggio prima della frittura. Nella cucina sono spesso accompagnate dalle pittule  altro piatto tipico della cucina salentina, come antipasto sfizioso.

Con il termine “panzerotto” però, nella maggior parte delle regioni italiane, viene indicato l’impasto simile al calzone farcito con salsa di pomodoro, mozzarella e basilico.

Perché c’è confusione?

Nelle diverse parti d’Italia e nel nord della Puglia, ciò che i salentini chiamano panzerotti non sono altro che i calzoni. La confusione quindi ha motivazioni puramente linguistiche, dovute alla terminologia locale. Ma sono due ricette totalmente differenti.

In entrambi i casi si tratta di ricette che è impossibile non apprezzare, e che nascono da ingredienti genuini. Se ti trovi nel Salento quando chiederai un panzerotto, aspettati di mangiare un bocconcino fatto di patate, formaggio e menta. E se questo accade ne La Vecchia Osteria, non è mai una sorpresa spiacevole, anzi è l’occasione giusta per assaporare la ricetta fedele alla tradizione.

Miti e leggende per conoscere Lecce

Maggio 18th, 2023 Posted by Senza categoria 0 thoughts on “Miti e leggende per conoscere Lecce”

La città di Lecce, cuore del Salento, è famosa per la sua storia ricca e affascinante, nonché per la sua architettura barocca unica. Partendo dalle origini scopriremo quali sono i miti che avvolgono questa città e le curiosità da conoscere.

 

Fondazione:

La città di Lecce è al centro di miti e leggende, a partire dalle sue origini. Tra le numerose storie che spiegherebbero la sua fondazione, una ha come protagonisti i figli di Malennio, il primo re di lecce, Dauno ed Euippa. La storia nasce dall’intreccio con la vita del re Cretese Idomeneo, il quale dopo aver scoperto il tradimento della moglie, decise di salpare sulle coste messapiche di cui Dauno era divenuto sovrano. Al suo arrivo ci fu uno scontro tra gli eserciti di Dauno e Idomeneo, sconfitto. Alla morte di Dauno, però passò tutto nelle mani di Euippa che si innamorò del re cretese e i due diventarono sovrani della città di Lecce.

La città dei cento campanili:

Lecce è stata spesso definita “la città dei cento campanili” per la presenza di numerose chiese e campanili, per l’appunto cento, sparsi per il centro storico. Sono tutti pezzi di storia da scoprire, immersi nello stile barocco. Veri monumenti che fanno parte dei tratti caratteristici della città.

La pietra leccese e lo stile barocco:

Lecce è famosa per la sua pietra calcarea morbida e facilmente lavorabile, conosciuta come “pietra leccese”. Camminare per le strade del centro storico significa imbattersi in architetture barocche unicamente della città realizzate in pietra leccese.

Il Teatro Romano:

Dimenticato per molti secoli, il Teatro Romano di Lecce era rimasto sepolto per molto tempo. È stato riscoperto casualmente solo nel 1929 durante dei lavori di scavo. Il teatro è rimasto lì intatto come testimonianza della presenza romana nella città.

Statua di Sant’Oronzo:

Il simbolo di Lecce è la statua di Sant’Oronzo, il patrono della città. Originariamente la statua si trovava in Piazza Sant’Oronzo, dopo un restauro è stata posizionata nell’androne del Palazzo Carafa.

I cortili aperti:

Un vero itinerario tra le bellezze generalmente nascoste della città. Una volta all’anno questi cortiletti vengono aperti, dando la possibilità di esser visitati. Una giornata intera da dedicare alla scoperta dei cortili ornati da piante, fiori colorati e statue. Un appuntamento da non perdere.

Cucina:

La gastronomia lecce è famosa in tutto il mondo. Tra i suoi tratti distintivi troviamo sicuramente i vini pregiati, come il Negramaro e il dolce per eccellenza il pasticciotto leccese.

Questi sono solo alcuni dei miti e leggende di Lecce. Esplorare la città in persona può rivelare molti scorci nascosti e le storie affascinanti legati alla sua cultura. Un itinerario indimenticabile si conclude con un pranzo o una cena altrettanto eccezionale, e dove se non dalla Vecchia Osteria?

La scoperta di questa meravigliosa città passa anche dai deliziosi piatti di chef Totu.

logo footer la vecchia osteria

Viale F. Lo Re, 9 - 73100 Lecce - P.Iva 03457290751

pagina facebook la vecchia osteria